Pasquale Crispino

Oggi presentiamo Pasquale Crispino, senior motion designer per Sky Cinema. Pasquale ha conseguito gli studi all’Istituto Europeo di Design di Roma, con la specializzazione in illustrazione e animazione multimediale, iniziando subito a lavorare come freelance per diverse testate giornalistiche come Muver, Urban, Diesel, Computer Art UK,

Passa dall’illustrazione alla motiongraphics per sperimentare nuovi percorsi, collaborando con diverse società come Fast Forward, Abstract:groove, Lmo studio, Insertcoin.

La tecnica che predilige è la stop motion, per i suoi lavori fa uso soprattutto di carta, fotocopie, texture, inchiostri e pittura, ispirandosi a diversi artisti e studi grafici come Gianluigi Toccafondo e lo studio Psyop.

Di seguito alcuni suoi lavori.

The Jacksons: Can You Feel It

Approfitto della scomparsa dell’artista Michael Jackson per ricordare uno dei migliori video musicali mai prodotti in cui si fece largo uso di effetti visivi. Fu diretto da Bruce Gowers e Robert Abel. Mentre Gowers divenne famoso per aver diretto i primi video dei Queen, Robert Abel fu uno dei primi a creare effetti visivi al computer attraverso il suo studio Robert Abel and Associates (RA&A), fondato nel 1971 insieme a Con Pederson. Abel e Pederson adattarono il sistema computerizzato di camera usato in 2001 Odissea nello Spazio per creare effetti speciali per le grafiche televisive. I loro primi lavori i furono animare i loghi della ABC e la Whirpool, poi produssero una lunga serie di spot pubblicitari e loro sono le grafiche per il film Tron della Disney.

Il trattamento per il video Can You feel It fu concepito e scritto da Michael Jackson e, al di là della facile retorica del messaggio, il filmato è un piccolo capolavoro nell’uso degli effetti visivi dove i cinque fratelli Jackson, come dei giganti buoni o aspiranti Prometeo, giocano e portano al popolo i quattro elementi: il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua. Nel video compare la coda del pavone, il volatile dava il nome alla società fondata da Michael e i suoi fratelli, Peacock Productions, scelto perchè come scrive lo stesso Michael sulle copertine degli album dei Jacksons: “… il pavone è l’unica specie che integra tutti i colori in uno e mostra questa radiosità di fuoco solo quando innamorato. Noi, come il pavone, tentiamo di integrare tutte le razze in una attraverso l’amore e il potere della musica”.

Alcune volte gli effetti audio coprono il brano musicale, una scelta strategica peculiare.

A quanto pare il costo del video fu di 100.000 dollari.

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Articolo redatto da Sergio Damele

Dan Black: Symphonies

Chic & Artistic sono Corinne Bance e Axel D’Harcourt: duo parigino di registi/motion graphics e graphic designers. Symphonies è il terzo video musicale che hanno prodotto per Dan Black.

L’idea di un videoclip realizzato come sequenza iniziale con titoli di un film non è nuova, anzi, ma l’originalità qui sta nell’aver esplorato, in un solo filmato, i vari generi del cinema (dal western all’azione, dal film d’autore alla fantascienza, ecc.) con tecniche, stili e modi differenti. Praticamente è un omaggio ai grandi “titolatori” del cinema.

Prod co: Chic & Artistic Unlimited
Director: Chic & Artistic
Editor & post : Chic & Artistic

Articolo redatto da Sergio Damele

N.A.S.A.: A Volta

Vi avevamo già parlato del progetto musicale N.A.S.A. (North America / South America) del produttore/DJ americano Sam Spiegel/Squeak E. Clean insieme al dj brasiliano Ze Gonzales/Zegon in occasione del primo video.

Presentiamo ora il terzo video, “A Volta”, animato/diretto dallo studio Logan lavorando sul materiale artistico dei The Date Farmers: duo californiano composto da Carlos Ramirez e Armando Lerma: i quali per le loro opere (dipinti, sculture, collages) si ispirano all’arte indigena, ai murales/graffiti messicani, ai manifesti rivoluzionari, all’arte delle prigioni, ai tatuaggi, mischiandoli a marchi aziendali, a personaggi dei fumetti, ad animali del deserto o a materiale trovato.

Logan è uno studio che si occupa di design, della produzione e post-produzione di spot pubblicitari, video musicali e contenuto per i videogiochi.

Non perdetevi il divertente finto making of.

Brano: N.A.S.A. featuring Sizzla, Amanda Blank, & Lovefoxxx

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Director: Logan
Animation: Logan
Original Artwork: The Date Farmers

The Making of A VOLTA: Logan / Date Farmers / NASA Project

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Articolo redatto da Sergio Damele

District 9

District 9 è un nuovo film prodotto da Peter Jackson e diretto da Neill Blomkamp. Il trailer del film, che uscirà il 14 agosto, ha uno stile documentaristico molto simile a Alive In Joburg, un cortometraggio uscito nel 2005, diretto e prodotto dallo stesso regista. District 9 parla dello sbarco degli alieni e della situazione degli esseri umani e dei “non umani” in un ghetto del Sud Africa. Attorno al film è stato creato progetto di marketing virale molto dettagliato. D-9.com è un sito che da tutte le informazioni sulle zone abitate dagli alieni, e tutte le notizie per la convivenza tra le due specie. Sembra che la MUN “Multi-National United” sia una azienda che sfrutti la tecnologia aliena per adattarla agli umani, nel loro sito è possibile trovare lavoro per l’assistenza agli alieni. Esiste anche un blog che informa gli alieni sui loro diritti.

Clicca sull’immagine per vedere il video.

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Articolo redatto da Stefano Paron

A Talk With: Soyuze

Salvatore Giunta, a.k.a. Soyuze, è un giovane motionographer di origine siciliana, classe 1984, operante a Milano da sette anni. Dopo gli studi in Accademia, entra nel mondo della grafica con un corso all’istituto Europeo di Design, trampolino di lancio per le prime esperienze nel settore: dalla post-produzione all’illustrazione destinata alle t-shirt. Le porte della motion graphics si schiudono per lui con MTV Italia, all’interno di cui realizza bumpers ed opening per programmi cult come Rock Legends, 10 of the Best, Friday Fever, A Night With. Idents diventati poi dei veri “classici” dell’emittente. Soyuze lavora adesso come freelance ed annovera nel suo portfolio clienti aziende come MTV, Comedy Central, Armani Jeans, Sony, Istituto Europeo di Design e Disney.
Abbiam chiesto a Soyuze di raccontarci qualcosa di lui e del suo lavoro.

La cultura della motion graphics è sempre stata legata a doppio filo alla programmazione di Mtv, rete dalla forte identità visiva. Qual’è stato il tuo approccio ai progetti sviluppati per loro? Quanto margine creativo ti è lasciato e quanto, invece, deve corrispondere alle esigenze di una estetica già studiata e sperimentata?

Ricordo che il primo periodo da MTV è stato abbastanza difficile. Passai le prime settimane a fare e rifare un progetto che poi non fù realizzato…Mi è servito un po’ di tempo prima di entrare pienamente nella loro filosofia. E’ un contesto dove le componenti estetiche e concettuali richiedono un forte impegno di progettazione e ricerca stilistica. Ad esempio, sono di fondamentale importanza il disegno delle tavole e l’utilizzo della tipografia. Una tavola può anche essere composta da tre elementi, ma se disegnati nel modo giusto riescono comunque a trasmettere un forte impatto estetico. È sicuramente una delle poche realtà in Italia dove si riservano ampi spazi alla creatività del progettista… Non hai nessun tipo di vincolo!

Sebbene il bumper sia di per sé una forma che richiede uno sviluppo conciso, gli elementi in esso presenti son sviluppati ed associati con una certa coerenza narrativa (penso ai dadi della Top10 o ai ragni “urbani” di A Night With). Solitamente parti da uno storyboard o improvvisi su una suggestione?

Di solito cerco sempre di trovare un concetto che possa rappresentare per vie traverse il titolo del programma. Nel caso della Top10 volevo trovare degli elementi che rappresentassero i dieci numeri della classica sui quali strutturare l’intero progetto.
Il dado è stato una delle prime cose a cui ho pensato e – una volta identificatolo come elemento portante – ho iniziato a lavorare sullo story. Ogni posizione è caratterizzata da un lancio di duedadi, quando smettono di rotolare la somma delle facce corrisponde al numero del bumper. Sempre dai dadi ho estrapolato i cerchi delle facce che ho poi utilizzato nella grafica come elementi decorativi, mentre l’utilizzo del colore verde deriva dal tappeto del tavolo da gioco, utilizzato anche come colore di sfondo nello shot finale del logo.
Stesso procedimento per A Night With: individuare degli elementi che riuscissero a dare continuità al nome del programma. In questo caso l’idea è stata quella di utilizzare degli insetti, per prima le falene, classiche farfalle notturne, poi accompagnate dai ragni e millepiedi. Anche qui, una volta identificati gli insetti come elementi caratterizzanti, sono passato alla definizione dello story e di seguito al disegno delle tavole

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Che rapporto hai con la componente tipografica? E quella musicale?

L’utilizzo della tipografia è fondamentale! In alcuni casi, scegliere il giusto font può determinare lo stile del progetto e di conseguenza la sua buona riuscita. Mi capita spesso di partire da una ricerca tipografica come prima fase di un progetto: in un carattere riesco a vedere un mondo, un immaginario, uno stile che mi aiutano tanto a costruire la base del lavoro (es. Rock Legends). Stessa importanza per la componente musicale: il valore audio corrisponde a circa il 50% del risultato finale, in alcuni casi anche di più!

Una domanda di rito. Principali software utilizzati?

Disegno il 90% degli elementi in Illustrator, trattamento in Photoshop ed infine animazione 2D in After Effects.

Allargando il campo: cosa ti ispira? Tra cosa vaghi quando sei in cerca di ispirazione?

Siamo tutti costantemente influenzati dalle situazioni nelle quali ci muoviamo, e, con il passare del tempo, queste caratterizzano il nostro modo di vedere e di pensare. Un video, un brano. Un oggetto. Forse una città o una persona. Tutto quello che ci circonda è un elemento di ispirazione, anche se magari non ne siamo coscienti.

Articolo redatto da Didier Falzone

Sesso e banconote

Una “romantica” storia d’amore in un mondo fatto di banconote. Devo dire che la prima volta che l’ho visto ci sono rimasto di stucco. Guardare per credere. Lo spot, tutto realizzato in 3d con un alto livello di texture design, è stato creato da Andreas Pohl e Petra Delitsch. Prodotto da Steffi Beck E Tobias Ziegler presso lo studio tedesco Optix. Sul sito ci sono molti esempi di ottimo design video.

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Credits

Animazione 3D: Markus Geerts (capo), Michael Gottschalk, Florian Weyh, Marc Goecke.
Compositing: Marcel Lemme, Daniel Brylka.
Agenzia creativa: Grabarz & Partner.
Creativi: Fedja Kehl e Paul von Mühlendahl.

PATHOS

Oggi siamo lieti di mostrarvi un nuovo cortometraggio PATHOS, completamente made in Italy, sentirete sicuramente parlare di questo progetto, che è stato selezionato al Short Film Corner di Cannes.
I suoi ideatori fanno parte di Illusion, una società di videoproduzioni nata a Genova nel 2003. Titolari di Illusion sono Dennis Cabella e Marcello Ercole. Il gruppo Illusion è formato da professionisti e artisti dell’immagine e della computer grafica impegnati nella produzione e post-produzione di spot pubblicitari, video corporate, video musicali, documentari, cortometraggi, sigle grafiche, effetti speciali per cinema e televisione. Tra i loro clienti sono presenti grandi nomi tra i quali : Costa Crociere, Gruppo Giunti, Rai,Mediaset, Figenpa, Bayer.

Pathos è un cortometraggio di fantascienza di 17 minuti prodotto da Illusion e completamente ideato e realizzato da Dennis Cabella, Marcello Ercole, Fabio Prati. Potenti effetti speciali, dramma sociale e degrado ambientale sono solo alcuni degli elementi di un’opera originale e pungente che ha visto gli autori impegnati nella produzione per circa 3 anni.

Clicca sull’immagine per il trailer

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La Terra ha smesso di respirare. Il pianeta è soffocato sotto una coltre sterminata di rifiuti. Il cielo, grigio di fumo, incombe sullo scheletro della nostra civiltà. Uomini privi di pensiero e sentimenti, dalla mente atrofizzata, consumano le giornate anelando sogni sintetici. Il loro padrone è anche la loro più grande creazione: Pathos. Il loro lavoro, la loro moneta. Ma l’immaginazione ancora cova, silenziosa, nelle stanze perdute della mente di un uomo.

Gli autori ci dicono L’idea di base nacque durante la lavorazione di un nostro precedente progetto, Strane Coincidenze, un medio-metraggio, diviso in tre atti intrecciati . Una delle tre storie immaginava la vita di un individuo del futuro costretto a pagare le tasse perfino sui propri cinque sensi. Un soggetto che, però, poco si addiceva alle atmosfere “hitchcockiane” di Strane Coincidenze e che necessitava di maggiore elaborazione. Rimase per noi una “buona idea” e decidemmo di sfruttarla per scrivere una storia di fantascienza . L’idea, rispecchia la vita di tutti i giorni: Ci siamo immaginati un futuro,in cui la terra è completamente ricoperta di rifiuti e in cui il consumismo deviato della società fosse arrivato all’eccesso, un modello di vita che portava l’uomo a pagare perfino i propri 5 sensi. A questo si aggiungono schemi predefiniti, in cui le scelte e i pensieri sono già inconsciamente “impacchettati”e “installati” nella mente degli individui. Sono predefiniti i desideri, le sensazioni, i sogni e tutto questo è inglobato in un meccanismo burocratico spietato dai “tempi tecnologici” troppo veloci per la nostra naturale percezione, in cui l’errore non è concesso . Volevamo perciò sintetizzare tutto questo, creando un “mondo nuovo” e dandogli un nome. Pensammo perciò a qualcosa che evocasse il sentimento e la sofferenza, che potesse essere associato a una qualche avanzata tecnologia, che richiamasse il passato e che desse l’idea di un’era ormai dimenticata e lontana. Nacque così Pathos”.

Alcune immagini tratte dallo storyboard.

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Dovevamo creare il mondo del futuro. Volevamo immergere il protagonista e lo spettatore in un’ambientazione verosimile ma al contempo impossibile e surreale. Dovevamo sconvolgere le regole architettoniche canoniche e immaginare tutto ciò che potesse privare di confort e facilitazioni la vita di un essere umano. Abbiamo progettato il mondo di Pathos. L’ambiente cubico e freddo in cui gli utenti del sistema si muovono, vivono e lavorano, è stato ideato per comunicare la scarna semplicità di un mondo futuro in decadenza, in cui valori e sentimenti sono stati dimenticati, in cui si è tornati alla primordialità dell’uomo preistorico e della caverna. In cui la complessità e l’evoluzione delle emozioni umane è andata perduta. Per progettare questo “nuovo e antico” habitat ci siamo ispirati alla fantascienza cinematografica degli anni ‘80/’90 ( vedi blade runner, brazil,cube), alle atmosfere cyberpunk dei romanzi di William Gibson e all’esasperata grafica dei fumetti “manga” giapponesi di Masamune Shirow e Katsushiro Otomo. La soluzione per noi più adatta alla realizzazione delle scenografie era la computer grafica. Abbiamo modellato tutti gli elementi di scena, la struttura della stanza, i meccanismi, le tubature. Abbiamo disegnato la ruggine e il logorio del metallo per sottolineare maggiormente l’abbandono della struttura e l’isolamento sociale. Abbiamo ricreato l’illuminazione virtuale delle scene ispirandoci alla fioca atmosfera delle cattedrali romaniche. Grazie all’esperienza maturata durante la realizzazione di spot pubblicitari e video commerciali e grazie all’impiego della tecnologia digitale, siamo riuciti a dare vita al nostro “mondo del futuro”, un mondo che offre una visione apocallittica di quello che ci aspetta.

Clicca sull’immagine per il backstage

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I processi creativi di Pathos si sono susseguiti dalla pre-produzione alla post-produzione per un periodo durato quasi 3 anni, utilizzando solo il tempo extra-lavorativo, essendo un progetto autoprodotto. Il film è stato completamente girato utilizzando la tecnica del bluescreen (“Matrix”, “300”, “Il Signore degli Anelli”, “Sin City”,…). Lo scopo era quello di visualizzare, nei minimi dettagli e nel modo più credibile, gli ambienti futuristici in cui il protagonista vive e lavora. Prima di ricorrere alla computer grafica, naturalmente,sono stati stesi un soggetto e una sceneggiatura che potessero funzionare e comunicare bene l’idea. Si è passati poi alla creazione dei disegni preparatori per le scenografie e i costumi. E’ stato previsualizzato e disegnato l’intero film in forma di storyboard, inquadratura per inquadratura. L’elaborazione del make-up, la costruzione delle protesi in silicone e la preparazione dei finti innesti celebrali hanno richiesto molto tempo e molta attenzione. Le riprese live-action sono state effettuate in alta definizione negli studi di Illusion e sono durate parecchi giorni. La post-produzione, per l’importanza degli effetti digitali e il numero delle scene da realizzare (più di 150), è durata quasi 3 anni. Per i rendering delle scene in computer grafica 3d sono state utilizzate solamente 2 workstation dedicate che hanno elaborato 25.000 fotogrammi. Il doppiaggio infine ha visto la partecipazione e supervisione di Roberto Pedicini, famoso e pluripremiato doppiatore cinematografico (Kevin Spacey, Jim Carrey, Javier Bardem,…)

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Pathos è stato prodotto con un budget limitatissimo.
Nella fase di pre-produzione abbiamo dovuto affrontare il problema di come realizzare il progetto e con quali attrezzature. Dopo la stesura del soggetto, rendendoci conto della complessità tecnica del film, la preoccupazione maggiore derivava dall’impossibilità di ottenere un budget ingente. Avevamo pertanto due possibilità. La prima era quella di trovare i fondi necessari attraverso il supporto di un produttore. La seconda era quella di fare un investimento personale e acquistare, nel tempo, le attrezzature necessarie per la realizzazione del progetto. Quest’ultima ipotesi, avrebbe sicuramente allungato i tempi di produzione, ma ci sembrava quella più praticabile. L’arrivo dell’alta definizione apriva nuove possibilità. Sul mercato arrivavano le prime camere High Definition low budget. Il cortometraggio è stato girato con una camera HDV ( Sony HVR-Z1). Inoltre, nei mesi successivi, a ridosso dei primi giorni di produzione, abbiamo acquistato 2 workstation dedicate alla grafica 3d e potenziato il nostro sistema di montaggio AVID. Nel corso di questi 3 anni di produzione abbiamo lavorato sempre in 3 e sempre intensamente. Con la determinazione e voglia di dimostrare che, con idee giuste e creatività, potevamo realizzare un prodotto di eccellente qualità.

Da parte nostra un grosso in bocca al lupo a Pathos e ad Illusion.

Nylon reel ‘09

Nylon è una casa di produzione specializzata in spot pubblicitari e in design con sede a Los Angeles.
I loro lavori sono ispirati al mondo dei videogames e a quello della cinematografia. Il loro stile si contraddistingue soprattutto dall’uso sfrenato di tipografia animata e dai colori vivaci sempre presenti.
Di seguito vi presentiamo il loro ultimissimo reel.

Clicca sull’immagine per vedere il video.

nylon

Supinfocom: Yankee Gal

Supinfocom è un’università francese fondata nel 1988 a Valenciennes. Nel novembre 2007, la rivista americana 3D World l’ha classificata prima per i premi ricevuti in tutto il mondo dai propri alunni.

Antoine Perez, Céline Desrumaux, Francois Pons e Gary Levesque sono quattro studenti della Supinfocom che hanno realizzato il corto d’animazione Yankee Gal. La storia si svolge durante la seconda guerra mondiale con protagonista un pilota d’aereo.

I ragazzi hanno impiegato un anno per realizzarlo.



Articolo redatto da Sergio Damele