MTV Hits / Pop x 1000% Idents

Continua la collaborazione tra MTV World Design Studios Milan e la Universal Everything di Matt Pyke. La campagna di rebrand per i 27 anni di MTV, basata sul manifesto “POP X 1000%”, investe questa volta gli idents per il canale MTV HITS. Gli sterotipi dei generi musicali vengono qui interpretati da una nuova famiglia di personaggi “minimali”, ma fortemente caratterizzati, che danno vita a gag immediate ed estremamente godibili nella loro essenzialità.

Vermi, via, non disturbate

“Voi, ragnetti tessitori, / zampalunga, andate via! / Via, lumache, scarafaggi, / via da questi suoi paraggi. / Vermi, via, non disturbate / la regina delle fate”.
A volte i piccoli dettagli rendono memorabile un lavoro. A volte i lavori non son nemmeno memorabili, ma la somma dei piccoli frammenti ci han convinto lo fossero. Che poi, le tanto osannate qualità del “dettaglio” son sempre fin troppo soggettive, e forse vale allora ammettere […]

A Forest

Ci si narrava spesso, da bambini, di un sedicente angelo che meglio da fare non aveva che vagare in cerca di irrispettosi pargoli intenti a far smorfie allo specchio. Se ci si fosse lasciati scorgere, egli avrebbe per sempre immobilizzato la nostra mostruosa espressione. Le creature dell’artista americana Allison Schulnik da sempre cercano di combattere il malefico angelo, talvolta ci riescono, ma è solo per un istante: l’ammasso scombinato di materia che li compone è in perenne trasformazione, e la loro vita è una sequenza di estasi e smarrimento.

Dopo una prima riuscita collaborazione per il cortometraggio Hobo Clown, i Grizzly Bear si affidano nuovamente alla pittrice di San Diego per “Ready, Able”, terzo singolo estratto dall’acclamato Veckatimest (Warp, 2009): prende vita così “Forest”, una fiaba moderna d’una creatura alle prese con continui cambiamenti di stato, scanditi e cantati da un irrequieto coro in pongo.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Film: Allison Schulnik
Lightning: Helder King Sun
Thanks to: Eric Yahnker

Articolo redatto da Didier Falzone

Minivegas. Responsive Sculptures.

Il collettivo multinazionale Minivegas, di base a Londra, nasce quattro anni fa dall’idea di tre studenti della Bournemouth University. Le loro prime sperienze nella produzione video son da ricondurre ad una collaborazione con il blasonato studio Glassworks, ma ben approderanno all’advertising ed alla industria musicale, con Videoclips per band come The Cribs, Maps e Infadels. A questo tipo di produzione, Minivegas ha di recente affiancato la sponsorizzazione artistica attraverso la Vegas Gallery, spazio espositivo che punta l’attenzione sulla curatela indipendente, con un’attenzione particolare ai fermenti creativi di artisti Olandesi, Belgi e Svizzeri (nazioni di origine dei fondatori).

Il loro ultimo progetto è Responsive Sculptures, una rappresentazione 3D della Vegas Gallery dove l’utente può interagire con delle sculture virtuali generate da impulsi sonori. Questo prototipo di programma, definito “Visualiser”, permette la creazione di geometrie astratte che si sviluppano nello spazio a partire da input musicali. L’algoritmo FFT analizza la frequenza spettrale dei brani provenienti da cd, e la visualizzazione dei dati raccolti funge da base per le dinamiche e le relazioni grafiche. Le modalità grafiche utilizzate sono le più svariate: sistemi particellari, clipping poligonale casuale, metaballs, poi contestualizzate in ambienti filmati o render. La fruizione dell’opera, inoltre, è navigabile da parte dello spettatore.

I Minivegas non son nuovi a questo tipo di operazioni: ricordiamo la loro partecipazione al progetto Advanced Beauty dello studio Universal Everything, piattaforma di collaborazione tra programmatori, artisti, musicisti, animatori ed architetti per la creazioni di “audio-reactive” video sound sculptures”.

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Articolo redatto da Didier Falzone

Run, Baby, Run

Shilo colpisce ancora. L’ultima produzione della compagnia Californiana accompagna alla lettera il nuovo singolo dei BrotherSister, “Still Run”, drammatica cavalcata in paesaggi sconvolti che si sussuegono e si confondono l’un l’altro. Sotto la direzione creativa di André Stringer, fondatore e direttore creativo di Shilo, è stata così creata l’identità visuale dell’album “The Wunder Tales” che declina la suggestione apocalittica anche sull’artwork di copertina e sul sito web. Il video, presentato in anteprima all’ultimo F5, mixa fotografia ed elementi 3d in una sapiente post-produzione che accentua l’aspetto “sognante” del paesaggio creato. “Dopo aver ascoltato l’album – dichiara Chris Fung di Shilo – ci siamo innanorati dei tratti poetici di questa canzone in particolare, ed abbiam deciso di metter su un video che esplorasse l’idea di perserverenza a dispetto dei cambiamenti e delle avversità. E’ lo stesso brano a suggerire una perfetta simbiosi tra un’atmosfera tesa e complessa ed un irremovibile ritmo calzante”.
Lo stesso testo, in effetti, è una dichiarazione d’intenti: I still run, I still run, I still wander. In our day, everyday, we would wander. And I want to go, were nobody moves.

Regia e Produzione: Shilo
Direzione Creativa: Andre Stringer
Responsabili Grafici: Andre Stringer, Christopher Fung
3D: Christopher Fung, Dave Hill, Joji Tsuruga, Warren Heimall
Visual FX: Warren Heimall, Tamir Sapir
Modellazione 3D: Christina Ku, Scott Denton
Animazione 2D: Stieg Retlin
Composizione: Andre Stringer, Dave Hill, Rick Malwitz, Joel Voelker, Christopher Fung, Warren Heimall, Joji Tsuruga, Kirsten Hall, Helen Kim (assistant).
Fotografie: Joel Voelker, Christopher Fung
Fondali Digitali: Andre Stringer, Christopher Fung
Miniature: Willi Patton

Articolo redatto da Didier Falzone

Battle!

Natalia Stuyk è un’illustratrice londinese diplomanda all’Edinburgh College of Art. Proprio in questi giorni presenterà il suo lavoro di fine corso: una animazione ispirata all’arazzo di Bayeux, prezioso manufatto che descrive gli avvenimenti relativi alla conquista normanna dell’Inghilterra nel 1066. I Mae Shi, band californiana particolarmente attenta alla comunicazione visuale (il loro album di debutto fu accompagnato da un DVD contenente ben 33 videoclip!) han voluto proprio Natalia per la realizzazione del video relativo al loro ultimo singolo: nasce da questa collaborazione The Lamb and the Lion, piccolo racconto epico che paga tributo ai guerrieri di Utagawa Kuniyoshi (in particolare le stampe ispirate al grande romanzo classico cinese I Briganti) e alle grandi scene di battaglia di film come Trono di Sangue di Kurosawa e Falstaff di Orson Welles.

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Articolo redatto da Didier Falzone

A Talk With: Soyuze

Salvatore Giunta, a.k.a. Soyuze, è un giovane motionographer di origine siciliana, classe 1984, operante a Milano da sette anni. Dopo gli studi in Accademia, entra nel mondo della grafica con un corso all’istituto Europeo di Design, trampolino di lancio per le prime esperienze nel settore: dalla post-produzione all’illustrazione destinata alle t-shirt. Le porte della motion graphics si schiudono per lui con MTV Italia, all’interno di cui realizza bumpers ed opening per programmi cult come Rock Legends, 10 of the Best, Friday Fever, A Night With. Idents diventati poi dei veri “classici” dell’emittente. Soyuze lavora adesso come freelance ed annovera nel suo portfolio clienti aziende come MTV, Comedy Central, Armani Jeans, Sony, Istituto Europeo di Design e Disney.
Abbiam chiesto a Soyuze di raccontarci qualcosa di lui e del suo lavoro.

La cultura della motion graphics è sempre stata legata a doppio filo alla programmazione di Mtv, rete dalla forte identità visiva. Qual’è stato il tuo approccio ai progetti sviluppati per loro? Quanto margine creativo ti è lasciato e quanto, invece, deve corrispondere alle esigenze di una estetica già studiata e sperimentata?

Ricordo che il primo periodo da MTV è stato abbastanza difficile. Passai le prime settimane a fare e rifare un progetto che poi non fù realizzato…Mi è servito un po’ di tempo prima di entrare pienamente nella loro filosofia. E’ un contesto dove le componenti estetiche e concettuali richiedono un forte impegno di progettazione e ricerca stilistica. Ad esempio, sono di fondamentale importanza il disegno delle tavole e l’utilizzo della tipografia. Una tavola può anche essere composta da tre elementi, ma se disegnati nel modo giusto riescono comunque a trasmettere un forte impatto estetico. È sicuramente una delle poche realtà in Italia dove si riservano ampi spazi alla creatività del progettista… Non hai nessun tipo di vincolo!

Sebbene il bumper sia di per sé una forma che richiede uno sviluppo conciso, gli elementi in esso presenti son sviluppati ed associati con una certa coerenza narrativa (penso ai dadi della Top10 o ai ragni “urbani” di A Night With). Solitamente parti da uno storyboard o improvvisi su una suggestione?

Di solito cerco sempre di trovare un concetto che possa rappresentare per vie traverse il titolo del programma. Nel caso della Top10 volevo trovare degli elementi che rappresentassero i dieci numeri della classica sui quali strutturare l’intero progetto.
Il dado è stato una delle prime cose a cui ho pensato e – una volta identificatolo come elemento portante – ho iniziato a lavorare sullo story. Ogni posizione è caratterizzata da un lancio di duedadi, quando smettono di rotolare la somma delle facce corrisponde al numero del bumper. Sempre dai dadi ho estrapolato i cerchi delle facce che ho poi utilizzato nella grafica come elementi decorativi, mentre l’utilizzo del colore verde deriva dal tappeto del tavolo da gioco, utilizzato anche come colore di sfondo nello shot finale del logo.
Stesso procedimento per A Night With: individuare degli elementi che riuscissero a dare continuità al nome del programma. In questo caso l’idea è stata quella di utilizzare degli insetti, per prima le falene, classiche farfalle notturne, poi accompagnate dai ragni e millepiedi. Anche qui, una volta identificati gli insetti come elementi caratterizzanti, sono passato alla definizione dello story e di seguito al disegno delle tavole

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Che rapporto hai con la componente tipografica? E quella musicale?

L’utilizzo della tipografia è fondamentale! In alcuni casi, scegliere il giusto font può determinare lo stile del progetto e di conseguenza la sua buona riuscita. Mi capita spesso di partire da una ricerca tipografica come prima fase di un progetto: in un carattere riesco a vedere un mondo, un immaginario, uno stile che mi aiutano tanto a costruire la base del lavoro (es. Rock Legends). Stessa importanza per la componente musicale: il valore audio corrisponde a circa il 50% del risultato finale, in alcuni casi anche di più!

Una domanda di rito. Principali software utilizzati?

Disegno il 90% degli elementi in Illustrator, trattamento in Photoshop ed infine animazione 2D in After Effects.

Allargando il campo: cosa ti ispira? Tra cosa vaghi quando sei in cerca di ispirazione?

Siamo tutti costantemente influenzati dalle situazioni nelle quali ci muoviamo, e, con il passare del tempo, queste caratterizzano il nostro modo di vedere e di pensare. Un video, un brano. Un oggetto. Forse una città o una persona. Tutto quello che ci circonda è un elemento di ispirazione, anche se magari non ne siamo coscienti.

Articolo redatto da Didier Falzone

La pelle splendida

Ed ancora una volta torniamo su Patrick Daughters. Come non soffermarsi sui suoi lavori? Dopo la scarica adrenalinica cinematografica di Wrong (Depeche Mode) e l’universo bellico di No One Does it Like You (Department of Eagles) eccolo alle prese con Two Weeks, singolo di presentazione del nuovo album dei Grizzly Bear: Veckatimest (Warp Records). Atmosfere mistiche, rivelazioni, pelle splendida, sorrisi smaglianti. Un piccolo capolavoro.

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Articolo redatto da Didier Falzone

Panique Au Village

E’ stato presentato pochi giorni fa, fuori concorso al 62mo Festival di Cannes, Panique Au Village, primo lungometraggio tratto dall’omonima serie televisiva animata ideata da Vincent Patar e Stéphane Aubier. Realizzata interamente in stop-motion, la pellicola – che vede la luce dopo tre anni di lavorazione – mette in scena le surreali avventure di Côboy, Indien e Cheval, pupazzetti in plastica dalle movenze chapliniane, alle prese con 50 milioni di mattoni da gestire…

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Credits:
Camera (color) Jan Vandenbussche;
Editor Anne-Laure Guegan;
Music Dionysos, French Cowboy;
Production Designer Gilles Cuvelier;
Animation Manager Steven de Beul;
Animation Stephane Aubier, Marion Charrier, Zoe Goetgheluck, Florence Henrard, Vincent Patar,
Creation of plastic and resin figures Marion Charrier, Zoe Goetgheluck;
Sound editor Fred Piet;
Sound designer Valene Leroy.

Articolo redatto da Didier Falzone

Il Favoloso Mondo di Fredo Viola

Fredo Viola è un musicista italo-americano che sta ricevendo numerosi consensi dalla critica internazionale. Ex corista ed ex pubblicitario convertitosi all’audiovisivo, ha da poco pubblicato The Turn, album composto utilizzando quasi esclusivamente la voce ed il software Logic. Il suo percorso musicale è inscindibile da quello visuale: regista ed appassionato di performance, ha ideato e realizzato ognuno dei suoi video. fredoviola.com è il punto di partenza per una avventura visuale con Fredo. Permette di accedere al sito “classico”, con news, blog e “low-res media”, splendidamente illustrato da Richard Colman. Ricco di contenuti, cela anche delle vere e proprie porte segrete dalle quali accedere ad ulteriori video e cortometraggi (Cercateli!).
C’è poi il pezzo forte, il sito interattivo theTurn.tv: un vero e proprio “web-toy”. E’ basato sull’idea dei cluster video, varie riprese che, come accade con le registrazioni della voce nelle canzoni di Fredo, si sovrappongono, vengono manipolati e crean così pattern inediti e suggestivi. Una esperienza interattiva imperdibile. I singoli cluster sono elementi d’un gioco e gioco di elementi manovrabili essi stessi. All’interno di una dimensione astratta e priva di atmosfera, il video-cerchio, il video esagono ed il video-quadrato rimbalzano, suonano e galleggiano. Ma a poco varrebbero descrizioni ulteriori. Correte a giocare.

Credits:

Website Design: Royal Magnet
Nello specifico: Site Design/Mike Grigg. Code/Joey Trimmer.
Artwork: Richard Colman.

Articolo redatto da Didier Falzone