Meet Meline

Meet Meline è un cortometraggio di 7 minuti prodotto da Virginie Goyons e Sebastien Laban in 2 anni.
La resa finale è strabiliante pari a qualsiasti produzione cinematografica.In attesa di vedere il cortometraggio potete gustarvi il making of dettagliatissimo. Mostra tutti i passaggi: dalla preproduzione al compositing finale passando attraverso lighting e previsualizzazione. Molto utile per capire il metodo di lavoro non solo per l’animazione 3D ma per qualsiasi produzione video. Il video è in inglese, non dovrebbe essere un problema per chi come “noi” si guarda ore di tutorials. No?

Articolo redatto da Stefano Paron

Intervista: Marco Iozzi

Ho scoperto da poco un Maestro degli effetti visivi. Marco Iozzi è un professionista che ha lavorato per produzioni come Harry Potter, Angeli e Demoni e in studi del calibro di Psyop. Il suo show reel è veramente incredibile, e la sua figura professionale non è facilmente inquadrabile in un settore ben definito, si occupa di Look Development e Visual Effects Design.

Vi invito a guardare il suo sito per rimanere colpiti dalla quantità di lavori e riconoscimenti che ha ricevuto a soli 33 anni.
Ecco cosa ci dice riguardo al suo lavoro e alla sua esperienza all’estero:

Showreel

marco_iozzi_showreel

Qual’è la parte della tua istruzione che ti è servita di più per arrivare al grado di professionalità in cui ti trovi ora?

Penso che tante materie ed esperienze di vita contribuiscano a far crescere il livello di professionalità, non tanto dal punto di vista tecnico ma dal punto di vista creativo, di contenuto. Decisamente nel mondo della computer grafica la tecnologia è lo strumento fondamentale, quindi stare dietro alle innovazioni, e conoscere i pacchetti è fondamentale, ma spesso, purtroppo, se ne diventa schiavi, perdendo il vero scopo, che è l’espressione, non il mero esercizio tecnico. Per me lo studio all’università di materie quali fotografia, comunicazione dei nuovi media, teorie cinematografiche ha sicuramente aiutato. Ma mi è servito parecchio , come per tante persone, quello che ho sempre e continuo a studiare per mia conoscenza personale. Quindi libri sul montaggio, la regia, la composizione, la fotografia etc… tutti campi e mestieri che possono, in maniera così creativa, rientrare nel mondo della computer grafica. E’ questo il lato interessante, tecnologia più avanzata al servizio di un’idea.

La tua figura professionale non è inquadrabile in schemi precisi, come ti sei evoluto dalla fine degli studi ad oggi?

Ho frequentato, dopo 3 anni di università, un corso di animazione per effetti digitali, un corso molto corto e sicuramente superficiale, considerando il tipo di educazione in questo settore che viene offerto all’estero. L’ evoluzione è stata dopo i primi due anni di lavoro in Italia, sicuramente all’estero, dove ho scoperto e da lì sviluppato la mia area di interesse, la fotografia e il look.
Purtroppo in Italia ci si deve inventare spesso e ricoprire più ruoli, diventando un generalista, ma io trovo che ad alti livelli questo non porta, produttivamente,a buoni frutti se non accompagnato da una specializzazione che viene da una vera passione.
La base da generalista per me è importante, perchè hai una visione più obbiettiva del processo, ma devi secondo il mio parere avere la tua area di forza. Già dicendo fotografia e sviluppo del look si parla di un campo molto largo. La vera evoluzione per me è stata non fermarsi all esecuzione degli effetti per cinema e pubblicità nella catena produttiva, ma portare questa conoscenza e “gavetta” verso la pre produzione, verso l area creativa / decisionale.

Qual’è la parte della catena produttiva che ti piace di più e nella quale sei più stimolato?

Come dicevo sopra, sicuramente la direzione artistica, il design degli effetti e quindi lo sviluppo del look, con una mente rivolta poi alla produzione, quindi utilizzando parecchi degli strumenti e tecniche che poi verranno effettivamente utilizzate in produzione, sia la mia area di competenza.

Quali differenze hai trovato tra lavorare in Italia ed all’estero?
Per quanto riguarda l’estetica, sia nel cinema che nella pubblicità, l’Italia sembra essere sempre un passo dietro (in linea generale) con il resto dell’europa. Pensi che sia una quastione di buget o di scelte estetiche mirate?

E’ un discorso lungo e complesso, e potrei dire tante differenze come anche poche, perchè tutto il mondo è paese, e spesso si ha un’idea dell estero e delle grandi produzioni come macchine perfettamente oliate senza difetti.
La verità è ben lontana.
Trovo però fondamentalmente diversa la cultura visiva e artistica non solo degli artisti di produzione ma anche dei clienti, punto fondamentale. All’estero rischiano di più, sono più aperti a stili diversi, alle idee. Questo processo, fatto anche di fallimenti, porta comunque alla crescita e allo sviluppo, come si dice in inglese, it pushes the envelope.
Il budget è sicuramente un problema, ma io non voglio giustificare l’arretratezza dell Italia in questo campo solo con una questione di soldi.

In quest’industria non ci sono orari.Qual’è il tuo record di ore di lavoro consecutive?

Non ci sono orari e spesso si vive “attorno” allo studio, cosa che per altro, per quanto stressante e di cui spesso ci si lamenta, diventa una seconda natura, e quando non vivi più quella pressione, qualcosa manca.
Soprattutto in pubblicità dove i tempi sono molto stretti.
Ricordo esperienze a Sydney nel cinema, quando spesso mi ritrovavo ad uscire dallo studio e doverci ritornare a notte fonda chiamato dal render wrangler perchè le scene da renderizzare avevano problemi e bisognava, soprattutto visto magari l utilizzo di custom tools, sistemare il tutto prima possibile prima dei dailies del giorno dopo.
Ma ricordo anche a Milano forse un 40 ore continuate il giorno prima della consegna del progetto, tra un caffè ed un’altro.
La cosa importante è capire che ci può stare una situazione del genere, e da un lato, per quanto mi riguarda, è anche affascinante e divertente, ma è anche giusto rendersi conto che se la cosa succede di sovente allora ci troviamo di fronte
ad un caso di mala organizzazione / gestione / supervisione, e le persone non dovrebbero accettare tali situazioni.

Articolo redatto da Stefano Paron

Jorinna Scherle

Jorinna Scherle è una freelance berlinese che propone grafiche sempre molto innovative, come per il video Travelin 2 in cui ha unito in maniera magistrale live action e 3D. Il progetto ha interessato 3 persone per 4 settimane di cui 2 e mezzo solo per scontornare frame by frame i ciclisti (eccetto la ripresa a 360 gradi del street rider). I cambi di inquadratura sono molto fluidi e le ambientazioni surreali.

art_interna

Articolo redatto da Stefano Paron

Marco Mucig

L’idea che ha avuto Marco Mucig per la sigla del Bicycle Film Festival può essere definita “grafica in movimento” nel vero senso della parola.
Persone che “vestono” delle lettere e poi corrono con biciclette di ogni genere per la città. Ecco cosa dice l’autore di questa esperienza.

Come è nata la collaborazione con il BFF?

La collaborazione con il BFF è nata l’anno scorso, quando ho realizzato un flyer per la festa finale
Per l’edizione di quest’anno invece Brendt Barbur (fondatore del BFF) mi ha chiesto di seguire tutta la comunicazione del Festival a livello internazionale

Come è stato girare a Toronto?

Nonostante le poche ore di sonno e il jetlag sono riuscito insieme a Benny Zenga e Sean Corcoran a costruire, coordinare e far mouvere per la città un gruppo di lettere di cartone su delle biciclette! è stata davvero una follia: guidare le bici era difficilissimo, figuriamoci muoversi in modo coordinato.
La gente poi impazziva quando ci vedeva per strada: tutti correvano per chiedere cosa stavamo facendo o a fare foto! Le riprese sono state interrotte un sacco di volte con la gente che entrava in campo o i flash che rovinavano i materiali: insomma un delirio hehehehe

Come ti è venuta l’idea di fare le lettere in bicicletta?

L’idea mi è venuta nella ricerca di creare una campagna che funzionasse sia per la stampa che il video. In realtà come per molti altri lavori mi immaginavo solo alcuni frame, come l’immagine iniziale delle ombre. Poi da lì ho costruito lo storyboard finale mentre ero a Toronto e vedevo le location e sapevo quante bici e quali bici avevo a disposizione

BFF ‘09 Trailer – Bicycle Film Festival hits Europe, Australia, Japan

Clicca qui per vedere il video incorporato.

BFF ‘09 – Bicycle Film Festival trailer 2009

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Articolo redatto da Stefano Paron

Daniel Franke

Daniel Franke sperimenta con After Effects per ottenere delle “Sound Sculptures”, delle strutture virtuali che si modificano in base alla musica.
Per il video One Minute Sound Sculpture si è basato sull’algoritmo chiamato : Fast Fourier transform. L’autore dice: ” Cerco di creare una animazione/scultura generata da dati in cui l’ossevatore può essere condotto. Lo schermo non funziona da cornice o da piano, ma diventa una stanza virtuale che può essere esplorata attraverso lo spazio e il tempo. In One Minute Sound Sculpture” lo spettatore è virtualmente posizionato all’interno di una mostra dove guarda una scultura (…) L’analisi del suono è stata fatta con FFT mentre i movimenti di camera sono stati catturati con il camera-tracking.”

Articolo redatto da Stefano Paron

TRON 2.0

Finalmente è uscito il trailer di TRON 2.0, sequel del primo film ad utilizzare la computer grafica e pietra miliare dell’animazione. Già dalle prime immagini si può vedere che le famose moto e i freesbee continueranno a segnare la storia del mondo all’interno del computer.

tron

Articolo redatto da Stefano Paron

Poste francesi

Le poste francesi hanno lanciato una campagna di marketing virale con due video, il primo sulla posta raccomandata elettronica, dove il computer si trasforma in un jet, il secondo sui francobolli personalizzati, con un effetto ologramma. La camera a mano e il perfetto tracking danno un effetto molto realistico alle animazioni.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Articolo redatto da Stefano Paron

Illuminated

Illuminated è una serie animata, (per ora solo il trailer) creata da diverse persone tra cui Phong.com, GNN (Guerrilla News Network), Pod Collective, Broken Saints e ConceptArt.org.
Parla di un futuro non molto lontano dove la gente non è capace più di sognare a causa della sovraesposizione ai media. I sogni vengono venduti e grazie ad una chiavetta USB si possono caricare nella mente di ogni consumatore.
L’estetica di riferimento è molto simile a quella “goa-trance”, gli autori spaziano da elementi molto geometrici e illustrazioni paradisiache. Dichiarano di aver prodotto l’animazione per “svegliarci tutti dal sonno della saturazione mediatica e riportarci ad una saggezza del passato ormai dimenticata”.

Articolo redatto da Stefano Paron

Three D-Graphic Spaces

E’ un libro pubblicato nel 2008 e rappresenta in maniera dettagliata le ultime tendenze nel mondo della grafica. Molti designers costruiscono le loro grafiche, facendole interagire con lo spazio e fotografando il risultato finale. Questo metodo è un complesso scenario fatto di installazioni, costruzioni di carta, legno e materiali vari.
Sembra che ci sia un ritorno alla manualità per produrre fisicamente effetti ed elaborazioni che ricordano la manipolazione al computer. Le tendenze si rispecchiano anche nel motion design, molti degli artisti presenti nel libro animano le loro grafiche o producono brevi filmati.
Nel sito del libro si possono vedere diversi video, una buona fonte di ispirazione per produrre qualcosa di innovativo.

Tanti altri esempi qui

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Articolo redatto da Stefano Paron

District 9

District 9 è un nuovo film prodotto da Peter Jackson e diretto da Neill Blomkamp. Il trailer del film, che uscirà il 14 agosto, ha uno stile documentaristico molto simile a Alive In Joburg, un cortometraggio uscito nel 2005, diretto e prodotto dallo stesso regista. District 9 parla dello sbarco degli alieni e della situazione degli esseri umani e dei “non umani” in un ghetto del Sud Africa. Attorno al film è stato creato progetto di marketing virale molto dettagliato. D-9.com è un sito che da tutte le informazioni sulle zone abitate dagli alieni, e tutte le notizie per la convivenza tra le due specie. Sembra che la MUN “Multi-National United” sia una azienda che sfrutti la tecnologia aliena per adattarla agli umani, nel loro sito è possibile trovare lavoro per l’assistenza agli alieni. Esiste anche un blog che informa gli alieni sui loro diritti.

Clicca sull’immagine per vedere il video.

district-9-poster

Articolo redatto da Stefano Paron