Fiat Bravo e i numeri

Vi sarà sicuramente capitato di vedere da un po’ in TV la nuova pubblicità della Fiat Bravo il cui claim è “I numeri non sono mai stati così belli“. Finalmente uno spot dal sapore internazionale per un prodotto made in Italy. Il progetto è stato realizzato dalla Leo Burnett Torino e vede come protagonisti appunto i numeri, normalmente considerati come freddi elementi in questo video prendono vita andando a contribuire al piacevole ritmo della colonna sonora (Estate dalle Quattro Stagioni di Vivaldi). Completamente realizzata in 3d ha visto come team coinvolto: Direzione Creativa di Riccardo Robiglio e Paolo De Matteis, Art Director Riccardo Pagani e Copywriter Riccardo De Vincenzi. La regia è di Franco Tassi per Tax Free.

Da parte nostra complimenti per l’idea e per l’impeccabile realizzazione.

Design Indaba 2009: Bombshells

Per la recente edizione del Design Indaba Expo, fiera del design sudafricana che si tiene a Città del Capo, dove gli espositori presentano novità in tutti i settori: dall’architettura alla gioielleria, passando per l’editoria, il design industriale e molto altro; la casa di produzione Wicked Pixels ha realizzato lo spot Bombshells.

Il regista Craig Wessels ha voluto raccontare la storia dell’etiope Azmeraw Zeleke che trasforma i cilindri delle bombe per costruire la caldaia delle macchine per il caffè. Lo scopo è ispirare altre persone nel coltivare la propria creatività per risolvere i problemi che affrontano nella vita.

Agency: The Jupiter Drawing Room, Cape Town
Production Company: Wicked Pixels, Cape Town
Director: Craig Wessels

Articolo redatto da Sergio Damele

Happy up here – Röyksopp

C’è crisi dappertutto, ma in Norvegia – in realtà – son felici lo stesso. O almeno è ciò che affermano i Röyksopp con il titolo scelto per il singolo apripista di Junior, il loro nuovo album. Happy up here, diretto da Reuben Sutherland, regista con poche clips musicali alle spalle ma con una precisione tecnica ed una coerenza estetica di tutto rispetto. Il suo lavoro precedente per i The Doves, infatti, (Sky Starts Falling, del 2005) conteneva già alcuni elementi tipici del suo stile che ritroviamo adesso potenziati: la passione per le danze aeree, le coreografie rigorose, i dettagli curatissimi per la messa in scena d’un racconto d’ambiente verosimile.

Una buonissima combinazione di computer grafica effetti lo-fi e una massiccia esposizione agli arcade games.
Happy Up Here è retrò, è urbano, è luce, ma è molto più di queste singoli elementi. E’ un puzzle complesso che assume senso dopo diverse visioni. La suggestione space invaders è soltanto un canovaccio, l’elemento immediato: lo stile va ricercato altrove. Nel breve sussultare delle architetture, nelle transizioni sul lettering tipiche di tanta motiongraphics ma qui applicate alla realtà (seppur simulata), nelle tonalità ciano e verdi, desaturate, alle quali ci ha abituato la fotografia di paesaggio contemporanea.

Un piccolo gioiello, da esplorare con attenzione.

Articolo redatto da Didier Falzone e Stefano Paron

Amanita Design: Machinarium

Amanita Design è uno studio ceco fondato nel 2003 che sviluppa giochi e realizza siti web e animazioni.

Alcuni giochi sono stati prodotti per la BBC e la Nike. La squadra di animatori è conosciuta per aver ideato i giochi Samorost 1 e 2. Ora sta lavorando ad un nuovo gioco avventuroso: Machinarium, con grafiche realizzate a mano, che dovrebbe essere pronto per la fine del 2009.

Articolo redatto da Sergio Damele

The Darbotz / Nike

Darbotz è un giovane street-artist indonesiano che declina abilmente le sue doti su vaste pareti o su felpe, sneakers e t-shirts. Abusivo o su commissione, il suo tratto nervoso e veloce ha conosciuto via via sempre più estimatori, fino all’incontro con Nike che lo ha voluto come interprete d’eccezione per la complessa campagna di rivalorizzazione dei propri modelli storici.

La Air Force 1, esistente da ben ventisei anni, è uno degli otto iconici modelli scelti dal brand per dar vita ad una collezione Sportwear permanente, perennemente in evoluzione grazie ai remix ed alle reinterpretazioni da parte di artisti e designers. Una misteriosa e sfuggente creatura creata da Darbotz è testimonial dell’operazione, protagonista di un suggestivo video creato per l’occasione. L’animazione è di Randy Rais, le musiche di Arianjie.

Per la collezione Windrunner Metallic Collection, invece, Nike commissiona a Darbotz una installazione site-specific e avvia la produzione di una serie di video, attualmente in progress, che racconta gli artisti che ispirano e reinventano il marchio in giro per il mondo. Nella clip ambientata a Jakarta l’artista indonesiano, in una sessione di live painting, aggiunge l’oro e l’argento alla sua tavolozza monocromatica e ci racconta delle sue creazioni.

Articolo redatto da Didier Falzone

Nascar Underground

A volte basta cambiare il punto di vista e la vita sembra fantastica…..
Specialmente se è un autodromo del circuito NASCAR visto da sotto terra. Un’idea così semplice ma in realtà è complicatissima da realizzare.
Tutto il 3D è stato prodotto da La huella FX di Madrid, mentre la live action è stata girata a Los Angeles, con qualche problema logistico nel sopraelevare gli attori a più di 4 metri da terra per filmarli dal basso.
Lo spot sorprende per l’accurato livello di dettaglio, la qualità delle textures e l’illuminazione.

nascar

Articolo redatto da Stefano Paron

Sickboy: Silence In Conversation

Questo lavoro è stato realizzato qualche mese fa ma è ancora un valido esempio di creatività.

Il video musicale per la band Sickboy di Dublino è stato diretto/prodotto e post-prodotto dal regista Lorcan Finnegan. L’idea creativa è partita dal fatto che due dei componenti del gruppo sono gemelli identici come copie carbone e dall’interesse del regista per l’estetica dei volantini dei concerti, quei fogli fotocopiati in bianco e nero con la foto del gruppo e la data del concerto.

Sono state fatte centinaia di fotocopie con tutti i movimenti facciali per la sincronizzazione labiale. Il gruppo é stato poi ripreso mentre suona di fronte a un limbo bianco e i fotogrammi fotocopiati.

Tocco finale: la luce della lampada neon tipica di una fotocopiatrice che spezza il bianco e nero imperante e da quasi una visione futuristica/tecnologica.

Articolo redatto da Sergio Damele

I primi effetti speciali

Ecco un vecchio video che ci ricorda quando gli effetti speciali si facevano completamente a mano.
Backstage per l’intro di un programma della HBO del 1980.

E’ molto interessante perché ci fa vedere esattamente da dove siamo partiti, a volte non ci rendiamo conto di cosa abbiamo adesso tra le mani. L’evoluzione dal punto di vista tecnico, degli strumenti e dei software è stata enorme.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Articolo redatto da Stefano Paron

Dadomani

Oggi vi presentiamo uno studio italiano veramente originale.  I ragazzi di Dadomani sono dei veri artigiani della comunicazione, è una delle pochissime realtà in Italia che realizza “pezzi unici” con tecniche molto tradizionali.

Dadomani nasce a Milano nell’ottobre 2007, dall’incontro tra Francesco De Meo, Fabio Cirilli, Donato Di Carlo e Leonardo Ponzano. Quattro persone, interessate a costruire un unico gruppo di lavoro che, tramite la miscela delle diverse competenze tecnico-artistiche, si pone l’obbiettivo di soddisfare qualsiasi esigenza di comunicazione nel campo dell’animazione. Dadomani realizza filmati HD per spot, serie tv e cortometraggi animati, in animazione tradizionale, stop-motion (con materiali eterogenei come plastilina resina e carta) e computer grafica.

I loro principali clienti sono: SKY, Mediaset, DLVBBDO, United 1861, TBWA, FilmMasterClip, e Bermudashorts, casa di produzione che li rappresenta anche in Inghilterra.

Clicca sull’immagine per vedere il video

dadomani

Transmediale 2009

Dal 28 gennaio al 1 febbraio 2009 si svolgerà a Berlino la nuova edizione di Transmediale.
Tema di quest’anno è Deep North, dedicato alle più profonde zone di sensibilità artistica e culturale, e ai processi di trasformazione che coinvolgono le regioni desertiche e polari, fino ai profondi mutamenti della tecnologia moderna.

Vorrei segnalare due eventi:

WED 28.01.22:00 MARIA AM OSTBAHNHOF – 2nd Stage

corpora1
Première per ClubTransmediale 09: Raster Noton ( vale a dire il duo Carten NicolaiOlaf Bender ), presenta per la prima volta Rhythm Screen, performace che li vede giocare con luci, suoni ed architettura allo stesso tempo.

Superfici a specchio rifletteranno e spezzerano proiezioni video controllate dalla musica.

(Carsten Nicolai), Byetone (Olaf Bender), SND e Frank Bretschneider creeranno per gli spettatori un ambiente immersivo, un complesso gomitolo di sinestesie, una “dancehall senza tempo”, come l’hanno definite.

raster-noton – archiv für ton und nichtton è il sito gestito da Carsten Nicolai e Olaf Bender ed è sostanzialmente una piattaforma/network che racchiude arte, scienza, e quant’altro. Raster-Noton nasce dalla fusione di due etichette rastermusic e noton (nel 1999) e si dedica all’esplorazione sistematica e radicale del concetto di minimalismo elettronico, a partire dal packaging del catalogo fino alla composizione audiovisiva e alle opere d’arte installativa.

More info

www.frankbretschneider.de
www.alvanoto.com
www.carsetnnicolai.de

Corpora in Si(gh)te Jan 27 – Mar 8 (opening: jan 26, 19:00) at- CHB – Collegium Hungaricum Berlin

transmediale

Installazione già presentata a Venezia alla fine del 2008, Corpora in Si(gh)te crea, attraverso l’uso di un gran numero di sensori che interagiscono tra loro e creano una maglia di connessioni partendo dai dati raccoli ) potenza del vento, umidità, luminosità, temperatura…), una struttura architettonica che potremmo più che altro definire un vero e proprio corpo dinamico. Un organismo vivente che ci propone una rappresentaizone in continuo mutamento dello spazio circostante. Corpora è una costruzione virtuale in continuo cambiamento, la quale progetta una struttura architettonica nello spazio reale con l’aiuto di un programma speciale, accordando continuamente gli elementi esistenti dello spazio e i movimenti realizzatisi nello spazio.

Un progetto di doubleNegatives Architecture (dNA), studio che comprende architetti, designer, sound & visual artists e grafici (da Giappone, Svizzera ed Ungheria) , il cui “leader” è l’architetto Sota Ichikawa, famoso per i suoi studi riguardo mezzi e metodi di misurazione dello spazio (progetto Gravicells – Gravity and Resistance, in collaborazione con Seiko Mikami,).

“La struttura Corpora si adatta al suo ambiente come un organismo vivo, reagisce ai cambiamenti dell’ambiente, offrendo cosi la visione di un’architettura che vive in un’armonia dinamica con il suo ambiente .
Corpora genera il dialogo tra le possibili interpretazioni dell’architettura organica, diverse tra di loro nel tempo, tradizione e tecnologia, ma vicine nella visione; i costruttori dimostrano la trasformazione del pensiero architettonico tradizionale: siamo di fronte alla testimonianza del movimento convergente di architettura, design e media art.”
(brano tratto dall’introduzione al catalogo di Gyula Július)

http://corpora.hu
Concept, design, programming & technical realization:
doubleNegatives Architecture

Corpora project core members:
Sota Ichikawa (architect)
Max Rheiner (artist, soft- hardware developer)
Ákos Maróy (software artist)
Kaoru Kobata (designer)

+Corpora in Si(gh)te members:
Satoru Higa (sound artist, programmer)
Hajime Narukawa (architect, structure engineer)

Articolo redatto da Alessandra Leone