Le Monde: bring the world into focus

Che i francesi si divertano con la loro ironia a prendere in giro le altre nazionalità con nomignoli e barzellette è noto e quindi non sorprende il nuovo spot provocatorio per il quotidiano Le Monde ideato dall’agenzia Publicis Conseil. Ovviamente per i cugini d’oltralpe noi italiani siamo il bersaglio preferito tra stereotipi e personaggi politici. Quello che manca è un pò di autoironia.

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Agency: Publicis Conseil
Copywriter:Thierry Lebec
Art director: Bénédicte Potel
Production company: Marcassin
Director: Gabriel Malaprade

Articolo redatto da Sergio Damele

A Forest

Ci si narrava spesso, da bambini, di un sedicente angelo che meglio da fare non aveva che vagare in cerca di irrispettosi pargoli intenti a far smorfie allo specchio. Se ci si fosse lasciati scorgere, egli avrebbe per sempre immobilizzato la nostra mostruosa espressione. Le creature dell’artista americana Allison Schulnik da sempre cercano di combattere il malefico angelo, talvolta ci riescono, ma è solo per un istante: l’ammasso scombinato di materia che li compone è in perenne trasformazione, e la loro vita è una sequenza di estasi e smarrimento.

Dopo una prima riuscita collaborazione per il cortometraggio Hobo Clown, i Grizzly Bear si affidano nuovamente alla pittrice di San Diego per “Ready, Able”, terzo singolo estratto dall’acclamato Veckatimest (Warp, 2009): prende vita così “Forest”, una fiaba moderna d’una creatura alle prese con continui cambiamenti di stato, scanditi e cantati da un irrequieto coro in pongo.

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Film: Allison Schulnik
Lightning: Helder King Sun
Thanks to: Eric Yahnker

Articolo redatto da Didier Falzone

Assassin’s Creed II: Eyes

Assassin’s Creed II è il seguito del gioco Assassin’s Creed, pubblicato da Ubisoft. Questa volta l’azione si svolge in Italia durante il Rinascimento. Nello spot, realizzato dal regista Andrew Douglas, ci troviamo di fronte agli occhi spalancati delle vittime del protagonista del videogioco ritoccati digitalmente dalla Digital Domain.

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Agency: Cutwater
Creative Director: Fabio Costa
Art Director: Jay Lorenzini
Copywriter: Eric Boyd
Director: Andrew Douglas
Production Company: Anonymous Content
Visual Effects Co.: Digital Domain
Graphics: Roger
Mix House: One Union Studios

Articolo redatto da Sergio Damele

Tronic Studios: I Am

Tronic è uno studio di design, animazione e 3D di New York fondato da Jesse Seppi e Vivian Rosenthal. I Am è il corto realizzato da Tronic come una poesia visiva, al tempo stesso un appello rivolto a tutti, riguardante la situazione difficile degli animali nel futuro distruttivo dell’uomo.

Articolo redatto da Sergio Damele

Silo-1 – Motion Title

Interessante esperimento di titles design quello realizzato da Silo1 Visual Solutions Co. per Kurye Video Festival.
Lo studio creativo Silo-1 è un collettivo multidisciplinare turco (Istanbul) specializzato in produzione audio-video. Il loro punto di forza è la sperimentazione che applicano a tutti i progetti, commerciali e personali.

Fiat 500: New Times

Mentre in Italia ci dobbiamo sorbire pubblicità con testimonial di dubbio valore e rendimento, per la campagna promozionale in Brasile della nuova Fiat 500, l’agenzia Leo Burnett ha commissionato allo studio di animazione e design Lobo di creare una visione animata del futuro automobilistico.

Lobo è stato fondato nel 1994 da tre amici, oggi rimasti in due, e lavora in squadra con lo studio di effetti digitali Vetor Zero.
E’ rappresentato mondialmente dall’agenzia The Ebeling Group.

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Agency: Leo Burnett, Brazil
Creative Team:Ruy Lindenberg, Javier Talavera, Breno Balbino, Fabio Nagano
Production: Lobo
Director: Cadu Macedo, Mateus de Paula Santos
3D: Vetor Zero
Music & Sound Design: Tentaculo

Articolo redatto da Sergio Damele

Jorinna Scherle

Jorinna Scherle è una freelance berlinese che propone grafiche sempre molto innovative, come per il video Travelin 2 in cui ha unito in maniera magistrale live action e 3D. Il progetto ha interessato 3 persone per 4 settimane di cui 2 e mezzo solo per scontornare frame by frame i ciclisti (eccetto la ripresa a 360 gradi del street rider). I cambi di inquadratura sono molto fluidi e le ambientazioni surreali.

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Articolo redatto da Stefano Paron

Flightpath Tegel: Musica di John Foxx _ Film di Ian Emes

Avevamo già menzionato della mostra John Foxx: DNA exhibition, dedicata al musicista e illustratore inglese, tenutasi a Londra alla fine di luglio di quest’anno, mostrandovi in anteprima il filmato A Secret Life realizzato dal regista Ian Emes. E sempre di Ian Emes vi mostriamo un altro filmato proiettato alla mostra ovviamente accompagnato da un brano elettronico di John Foxx.

Lo stesso regista svela il tema ispiratore della sua opera Flightpath Tegel:

“Quando ero giovane, vivevo all’ombra del più grande nodo autostradale della Gran Bretagna, Spaghetti Junction. Era un misto di bellezza, mistero e sogni. Era inevitabile che anni dopo la musica di John Foxx avrebbe avuto un profondo effetto su di me. I suoi brani erano poesie del mondo moderno. Ha catturato uno stato d’animo che io capivo. Scoprii che entrambi eravamo ammiratori del grande scrittore JG Ballard, in particolare del suo romanzo L’isola di cemento. Ogni giorno Ballard faceva il pendolare verso il suo ufficio lungo la Westway, viaggiando attorno ad un’isola di traffico per raggiungere Shepherds Bush. Al di sotto di quell’isola si trovava un mondo invitante, una volta disabitato, poi abitato da zingari, adesso riempito di archivi e magazzini. Credo che questa avrebbe potuto essere l’isola di cemento immaginata da Ballard. Curiosamente ho intravisto tracce di questa isola nel video Underpass di John.

Flightpath Tegel è un esperimento, un’opera in fase di elaborazione, un’interpretazione della musica di John e un omaggio a L’isola di cemento di Ballard”.

Un DVD contenente tutti I filmati realizzati per la mostra DNA exhibition sarà pubblicato verso la fine dell’anno.

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Articolo redatto da Sergio Damele

Minivegas. Responsive Sculptures.

Il collettivo multinazionale Minivegas, di base a Londra, nasce quattro anni fa dall’idea di tre studenti della Bournemouth University. Le loro prime sperienze nella produzione video son da ricondurre ad una collaborazione con il blasonato studio Glassworks, ma ben approderanno all’advertising ed alla industria musicale, con Videoclips per band come The Cribs, Maps e Infadels. A questo tipo di produzione, Minivegas ha di recente affiancato la sponsorizzazione artistica attraverso la Vegas Gallery, spazio espositivo che punta l’attenzione sulla curatela indipendente, con un’attenzione particolare ai fermenti creativi di artisti Olandesi, Belgi e Svizzeri (nazioni di origine dei fondatori).

Il loro ultimo progetto è Responsive Sculptures, una rappresentazione 3D della Vegas Gallery dove l’utente può interagire con delle sculture virtuali generate da impulsi sonori. Questo prototipo di programma, definito “Visualiser”, permette la creazione di geometrie astratte che si sviluppano nello spazio a partire da input musicali. L’algoritmo FFT analizza la frequenza spettrale dei brani provenienti da cd, e la visualizzazione dei dati raccolti funge da base per le dinamiche e le relazioni grafiche. Le modalità grafiche utilizzate sono le più svariate: sistemi particellari, clipping poligonale casuale, metaballs, poi contestualizzate in ambienti filmati o render. La fruizione dell’opera, inoltre, è navigabile da parte dello spettatore.

I Minivegas non son nuovi a questo tipo di operazioni: ricordiamo la loro partecipazione al progetto Advanced Beauty dello studio Universal Everything, piattaforma di collaborazione tra programmatori, artisti, musicisti, animatori ed architetti per la creazioni di “audio-reactive” video sound sculptures”.

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Articolo redatto da Didier Falzone

Daniel Franke

Daniel Franke sperimenta con After Effects per ottenere delle “Sound Sculptures”, delle strutture virtuali che si modificano in base alla musica.
Per il video One Minute Sound Sculpture si è basato sull’algoritmo chiamato : Fast Fourier transform. L’autore dice: ” Cerco di creare una animazione/scultura generata da dati in cui l’ossevatore può essere condotto. Lo schermo non funziona da cornice o da piano, ma diventa una stanza virtuale che può essere esplorata attraverso lo spazio e il tempo. In One Minute Sound Sculpture” lo spettatore è virtualmente posizionato all’interno di una mostra dove guarda una scultura (…) L’analisi del suono è stata fatta con FFT mentre i movimenti di camera sono stati catturati con il camera-tracking.”

Articolo redatto da Stefano Paron