Oi Va Voi: Everytime

Per il video Everytime della band britannica OI Va Voi, i due registi/animatori polacchi Katarzyna Kijek e Przemyslaw Adamski hanno voluto sperimentare nell’unire girato e animazione a passo uno. Ogni terzo fotogramma del filmato è stato sviluppato, stampato e tagliato in strisce e poi di nuovo unito ai fotogrammi adiacenti in una configurazione di strisce differente.

Directors: Katarzyna Kijek & Przemyslaw Adamski
Label: Oi Va Voi Recordings

Articolo redatto da Sergio Damele.

La pelle splendida

Ed ancora una volta torniamo su Patrick Daughters. Come non soffermarsi sui suoi lavori? Dopo la scarica adrenalinica cinematografica di Wrong (Depeche Mode) e l’universo bellico di No One Does it Like You (Department of Eagles) eccolo alle prese con Two Weeks, singolo di presentazione del nuovo album dei Grizzly Bear: Veckatimest (Warp Records). Atmosfere mistiche, rivelazioni, pelle splendida, sorrisi smaglianti. Un piccolo capolavoro.

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Articolo redatto da Didier Falzone

Panique Au Village

E’ stato presentato pochi giorni fa, fuori concorso al 62mo Festival di Cannes, Panique Au Village, primo lungometraggio tratto dall’omonima serie televisiva animata ideata da Vincent Patar e Stéphane Aubier. Realizzata interamente in stop-motion, la pellicola – che vede la luce dopo tre anni di lavorazione – mette in scena le surreali avventure di Côboy, Indien e Cheval, pupazzetti in plastica dalle movenze chapliniane, alle prese con 50 milioni di mattoni da gestire…

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Credits:
Camera (color) Jan Vandenbussche;
Editor Anne-Laure Guegan;
Music Dionysos, French Cowboy;
Production Designer Gilles Cuvelier;
Animation Manager Steven de Beul;
Animation Stephane Aubier, Marion Charrier, Zoe Goetgheluck, Florence Henrard, Vincent Patar,
Creation of plastic and resin figures Marion Charrier, Zoe Goetgheluck;
Sound editor Fred Piet;
Sound designer Valene Leroy.

Articolo redatto da Didier Falzone

Ian Emes: A Secret Life

Dal 27 al 31 luglio 2009 si terrà al Horse Hospital di Londra una mostra incentrata su John Foxx, musicista di musica elettronica (ex cantante e fondatore del gruppo Ultravox) ed illustratore di copertine di libri (firmate col suo vero nome Dennis Leigh). A questo evento verrà proiettato il film animato realizzato da Ian Emes per l’album A Secret Life che John Foxx ha prodotto insieme a Steve D’Agostino e Steve Jansen (ex batterista dei Japan). Di Ian Emes vi abbiamo già accennato precedentemente. Purtroppo vi possiamo mostrare solo un estratto del film.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Articolo redatto da Sergio Damele

Evelien Lohbeck: Noteboek

Evelien Lohbeck é una giovane olandese che si è laureata in animazione nel 2008 all’accademia d’arte St.Joost di Breda.
Noteboek consiste di quattro brevi filmati che fanno parte del sua tesi. Praticamente il suo quaderno degli appunti si trasforma in computer, fotocopiatrice, o tostapane in un semplice connubio di girato ed animazione.
Potete vedere singolarmente questi filmati sul suo sito personale.

Articolo redatto da Sergio Damele

La Roux Bulletproof

The Holograms sono riusciti a visualizzare perfettamente lo stile elettro-pop di La Roux per il video “Bulletproof”.
La cantante si muove in un ambiente pieno di poligoni e solidi geometrici semplici, il compositing è curato in ogni particolare, e a volte si stenta a capire cosa sia stato costruito e cosa sia CG. Dalle note di produzione si legge che hanno usato una camera RED con ottiche Zeiss, Maya per il 3D, Toxic, Flame e After FX per il compositing.

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Directed by : The Holograms@UFO Label
Record Label : Polydor Records, London
POST: Mathematic Studios

More info

Articolo redatto da Stefano Paron

Sesso e banconote

Una “romantica” storia d’amore in un mondo fatto di banconote. Devo dire che la prima volta che l’ho visto ci sono rimasto di stucco. Guardare per credere. Lo spot, tutto realizzato in 3d con un alto livello di texture design, è stato creato da Andreas Pohl e Petra Delitsch. Prodotto da Steffi Beck E Tobias Ziegler presso lo studio tedesco Optix. Sul sito ci sono molti esempi di ottimo design video.

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Credits

Animazione 3D: Markus Geerts (capo), Michael Gottschalk, Florian Weyh, Marc Goecke.
Compositing: Marcel Lemme, Daniel Brylka.
Agenzia creativa: Grabarz & Partner.
Creativi: Fedja Kehl e Paul von Mühlendahl.

Mafia S.P.A.

Mafia S.P.A. è un video nato da un progetto di Torino Sistema Solare e Libera, associazione che si batte contro la mafia. Statistiche raccolte da Libera (rete nazionale anti-mafia) informano che con un fatturato di 130 miliardi di euro l’anno Mafia S.p.a. è l’unica “azienda italiana” che non paga la crisi e che il 50% dei suoi utili provengono esclusivamente dal traffico di cocaina e altre droghe. Un mercato in continua espansione oggi maggiormente redditizio rispetto alle voci più tradizionali: tangenti, appalti, usura, racket, mercato di armi, rifiuti tossici, ecc…
Il video “Mafia S.p.a.” è solo l’ultima azione di una comunicazione virale autofinanziata portata avanti da una parte del mondo notturno insieme ad associazioni studentesche, menti creative, dj, musicisti e organizzatori di locali che si riconoscono nella sigla Torino Sistema Solare. Una presa di posizione compatta contro un fenomeno dilagante – solo nell’ultimo anno la cocaina ha quadruplicato il proprio volume d’affari – che presenta sempre più i connotati di un’emergenza sociale.

Musica: Postal_m@arket
Regia: Luca Lumaca
Animation, Graphics: Kalimera
Produzione : torinosistemasolare.it

Articolo redatto da Stefano Paron

Passion Pit: The Reeling

Sam Stephens, Ariel Danziger and John Hobbs sono tre registi americani legati alla casa di produzione Humble che lavorano singolarmente o insieme come collettivo artistico dal nome Hydra. Ed insieme hanno firmato il video musicale per il brano The Reeling del gruppo electro-rock Passion Pit (del precedente video del gruppo, Sleepyhead, abbiamo parlato anche in questo articolo).

Il film è stato girato e poi stampato fotogramma per fotogramma su carta per creare l’effetto strappo e squarcio.

Record Label: Frenchkiss/Columbia
Production Company: Humble
Director: Hydra
Director of Photography: Aaron Philips

Articolo redatto da Sergio Damele

PATHOS

Oggi siamo lieti di mostrarvi un nuovo cortometraggio PATHOS, completamente made in Italy, sentirete sicuramente parlare di questo progetto, che è stato selezionato al Short Film Corner di Cannes.
I suoi ideatori fanno parte di Illusion, una società di videoproduzioni nata a Genova nel 2003. Titolari di Illusion sono Dennis Cabella e Marcello Ercole. Il gruppo Illusion è formato da professionisti e artisti dell’immagine e della computer grafica impegnati nella produzione e post-produzione di spot pubblicitari, video corporate, video musicali, documentari, cortometraggi, sigle grafiche, effetti speciali per cinema e televisione. Tra i loro clienti sono presenti grandi nomi tra i quali : Costa Crociere, Gruppo Giunti, Rai,Mediaset, Figenpa, Bayer.

Pathos è un cortometraggio di fantascienza di 17 minuti prodotto da Illusion e completamente ideato e realizzato da Dennis Cabella, Marcello Ercole, Fabio Prati. Potenti effetti speciali, dramma sociale e degrado ambientale sono solo alcuni degli elementi di un’opera originale e pungente che ha visto gli autori impegnati nella produzione per circa 3 anni.

Clicca sull’immagine per il trailer

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La Terra ha smesso di respirare. Il pianeta è soffocato sotto una coltre sterminata di rifiuti. Il cielo, grigio di fumo, incombe sullo scheletro della nostra civiltà. Uomini privi di pensiero e sentimenti, dalla mente atrofizzata, consumano le giornate anelando sogni sintetici. Il loro padrone è anche la loro più grande creazione: Pathos. Il loro lavoro, la loro moneta. Ma l’immaginazione ancora cova, silenziosa, nelle stanze perdute della mente di un uomo.

Gli autori ci dicono L’idea di base nacque durante la lavorazione di un nostro precedente progetto, Strane Coincidenze, un medio-metraggio, diviso in tre atti intrecciati . Una delle tre storie immaginava la vita di un individuo del futuro costretto a pagare le tasse perfino sui propri cinque sensi. Un soggetto che, però, poco si addiceva alle atmosfere “hitchcockiane” di Strane Coincidenze e che necessitava di maggiore elaborazione. Rimase per noi una “buona idea” e decidemmo di sfruttarla per scrivere una storia di fantascienza . L’idea, rispecchia la vita di tutti i giorni: Ci siamo immaginati un futuro,in cui la terra è completamente ricoperta di rifiuti e in cui il consumismo deviato della società fosse arrivato all’eccesso, un modello di vita che portava l’uomo a pagare perfino i propri 5 sensi. A questo si aggiungono schemi predefiniti, in cui le scelte e i pensieri sono già inconsciamente “impacchettati”e “installati” nella mente degli individui. Sono predefiniti i desideri, le sensazioni, i sogni e tutto questo è inglobato in un meccanismo burocratico spietato dai “tempi tecnologici” troppo veloci per la nostra naturale percezione, in cui l’errore non è concesso . Volevamo perciò sintetizzare tutto questo, creando un “mondo nuovo” e dandogli un nome. Pensammo perciò a qualcosa che evocasse il sentimento e la sofferenza, che potesse essere associato a una qualche avanzata tecnologia, che richiamasse il passato e che desse l’idea di un’era ormai dimenticata e lontana. Nacque così Pathos”.

Alcune immagini tratte dallo storyboard.

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Dovevamo creare il mondo del futuro. Volevamo immergere il protagonista e lo spettatore in un’ambientazione verosimile ma al contempo impossibile e surreale. Dovevamo sconvolgere le regole architettoniche canoniche e immaginare tutto ciò che potesse privare di confort e facilitazioni la vita di un essere umano. Abbiamo progettato il mondo di Pathos. L’ambiente cubico e freddo in cui gli utenti del sistema si muovono, vivono e lavorano, è stato ideato per comunicare la scarna semplicità di un mondo futuro in decadenza, in cui valori e sentimenti sono stati dimenticati, in cui si è tornati alla primordialità dell’uomo preistorico e della caverna. In cui la complessità e l’evoluzione delle emozioni umane è andata perduta. Per progettare questo “nuovo e antico” habitat ci siamo ispirati alla fantascienza cinematografica degli anni ‘80/’90 ( vedi blade runner, brazil,cube), alle atmosfere cyberpunk dei romanzi di William Gibson e all’esasperata grafica dei fumetti “manga” giapponesi di Masamune Shirow e Katsushiro Otomo. La soluzione per noi più adatta alla realizzazione delle scenografie era la computer grafica. Abbiamo modellato tutti gli elementi di scena, la struttura della stanza, i meccanismi, le tubature. Abbiamo disegnato la ruggine e il logorio del metallo per sottolineare maggiormente l’abbandono della struttura e l’isolamento sociale. Abbiamo ricreato l’illuminazione virtuale delle scene ispirandoci alla fioca atmosfera delle cattedrali romaniche. Grazie all’esperienza maturata durante la realizzazione di spot pubblicitari e video commerciali e grazie all’impiego della tecnologia digitale, siamo riuciti a dare vita al nostro “mondo del futuro”, un mondo che offre una visione apocallittica di quello che ci aspetta.

Clicca sull’immagine per il backstage

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I processi creativi di Pathos si sono susseguiti dalla pre-produzione alla post-produzione per un periodo durato quasi 3 anni, utilizzando solo il tempo extra-lavorativo, essendo un progetto autoprodotto. Il film è stato completamente girato utilizzando la tecnica del bluescreen (“Matrix”, “300”, “Il Signore degli Anelli”, “Sin City”,…). Lo scopo era quello di visualizzare, nei minimi dettagli e nel modo più credibile, gli ambienti futuristici in cui il protagonista vive e lavora. Prima di ricorrere alla computer grafica, naturalmente,sono stati stesi un soggetto e una sceneggiatura che potessero funzionare e comunicare bene l’idea. Si è passati poi alla creazione dei disegni preparatori per le scenografie e i costumi. E’ stato previsualizzato e disegnato l’intero film in forma di storyboard, inquadratura per inquadratura. L’elaborazione del make-up, la costruzione delle protesi in silicone e la preparazione dei finti innesti celebrali hanno richiesto molto tempo e molta attenzione. Le riprese live-action sono state effettuate in alta definizione negli studi di Illusion e sono durate parecchi giorni. La post-produzione, per l’importanza degli effetti digitali e il numero delle scene da realizzare (più di 150), è durata quasi 3 anni. Per i rendering delle scene in computer grafica 3d sono state utilizzate solamente 2 workstation dedicate che hanno elaborato 25.000 fotogrammi. Il doppiaggio infine ha visto la partecipazione e supervisione di Roberto Pedicini, famoso e pluripremiato doppiatore cinematografico (Kevin Spacey, Jim Carrey, Javier Bardem,…)

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Pathos è stato prodotto con un budget limitatissimo.
Nella fase di pre-produzione abbiamo dovuto affrontare il problema di come realizzare il progetto e con quali attrezzature. Dopo la stesura del soggetto, rendendoci conto della complessità tecnica del film, la preoccupazione maggiore derivava dall’impossibilità di ottenere un budget ingente. Avevamo pertanto due possibilità. La prima era quella di trovare i fondi necessari attraverso il supporto di un produttore. La seconda era quella di fare un investimento personale e acquistare, nel tempo, le attrezzature necessarie per la realizzazione del progetto. Quest’ultima ipotesi, avrebbe sicuramente allungato i tempi di produzione, ma ci sembrava quella più praticabile. L’arrivo dell’alta definizione apriva nuove possibilità. Sul mercato arrivavano le prime camere High Definition low budget. Il cortometraggio è stato girato con una camera HDV ( Sony HVR-Z1). Inoltre, nei mesi successivi, a ridosso dei primi giorni di produzione, abbiamo acquistato 2 workstation dedicate alla grafica 3d e potenziato il nostro sistema di montaggio AVID. Nel corso di questi 3 anni di produzione abbiamo lavorato sempre in 3 e sempre intensamente. Con la determinazione e voglia di dimostrare che, con idee giuste e creatività, potevamo realizzare un prodotto di eccellente qualità.

Da parte nostra un grosso in bocca al lupo a Pathos e ad Illusion.